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Le articolazioni sono strutture anatomiche che tengono uniti due capi ossei consentendo un movimento tra di essi. Nel corpo umano sono circa 360 e sono presenti nella colonna vertebrale, nel torace e nel bacino e tra questi e gli arti. Gli arti a loro volta sono articolati ai gomiti e polsi e alle ginocchia e caviglia. Mani e piedi presentano articolazioni con e tra le dita.
La maggioranza delle articolazioni sono diartrosi, ossia due capi ossei contrapposti dotati di una superficie cartilaginea e inclusi in una capsula fibrosa in modo che viene a formarsi una cavità articolare che contiene un liquido lubrificante (liquido sinoviale).
I dolori articolari sono espressione di un processo infiammatorio che coinvolge un’articolazione (artrite) a carico dei suoi capi ossei, delle cartilagini e della capsula articolare.  All’esterno delle articolazioni può interessare i tessuti circostanti (ligamenti, tendini, muscoli, borse e guaine di scorrimento).
I processi patologici che colpiscono le articolazioni possono avere cause molteplici delle quali elenchiamo quelle principali:

    • Degenerative: artrosi, condromalacia della rotula
    • Immunitarie: m. reumatoide, psoriasi, LES, artrite idiopatica giovanile, spondilite anchilosante, sarcoidosi, polimialgia reumatica, malattia di Still
    • Infettive: gonorrea, infezione da streptococco (malattia reumatica), salmonellosi, tubercolosi, virali, infezione da clamidia,
    • Metaboliche: gotta, artrite da pirofosfato di calcio (pseudogotta), ipotiroidismo, statine, rachitismo
    • Traumatiche: fratture dei capi articolari, emartro, contusione, distorsione
    • Reattive: dopo infezioni delle vie urinarie o dell’apparato digerente
    • Da chemioterapici: paclitaxel, bleomicina, cladribina, L-asparaginasi e i modificatori della risposta biologica, come filgrastim, pegfilgrastim e sargramostim.
    • Neoplastiche: leucemia, sarcoma
    • Congenite: emofilia

    L’articolazione colpita da un processo patologico di per sé può non essere dolente. Per esempio, le articolazioni interdigitali a causa dell’artrosi si possono presentare ingrandite e limitate nelle escursioni ma non indolenzite. Il sovrapporsi dell’infiammazione determina l’insorgenza di dolore, gonfiore e arrossamento limitandone ulteriormente la funzionalità.

    L’insorgenza o riaccensione del processo infiammatorio (flogosi) può essere improvvisa e intensa (flogosi acuta) o perdurante nel tempo e di minore intensità (flogosi cronica). Nelle forme acute il dolore è violento, presente anche in assenza di movimento e l’articolazione si blocca per non suscitare dolore. Nelle forme croniche il dolore è meno intenso, di sottofondo, e si accentua con i movimenti dell’articolazione, si accompagna a debolezza nei movimenti e rigidità dell’articolazione.
    Il processo patologico può interessare soltanto un’articolazione, come nelle artriti infettive, o molte, persino tutte, le articolazioni del corpo, come nell’artrosi o nella malattia reumatoide. Questo può comportare che il processo infiammatorio e, quindi, il dolore, sia più o meno sviluppato in un certo numero o in tutte le articolazioni colpite.
    Nella valutazione del dolore articolare si cerca innanzi tutto di capire se si tratta di solo problema locale (p.e inseguito a traumatismo) o se il dolore articolare è espressione di una malattia sistemica il cui trattamento vada al di là della cura del semplice dolore articolare (p.e. artrite reumatoide, LES).
    I sintomi che richiedono una valutazione tempestiva sono:

    1. Gonfiore, calore e arrossamento dell’articolazione
    2. Eruzioni, macchie o chiazze violacee sulla pelle
    3. Ulcerazioni della mucosa orale o nasale oppure degli organi genitali
    4. Febbre
    5. Dolore toracico o dispnea

    Il medico si informa sui tempi e sulle modalità dell’insorgenza dei disturbi, sulla sede, se sono nuovi o li ha già presentato in passato, se soffre di malattie, se sono continui, se il dolore calma con il riposo o i farmaci antiinfiammatori, se ha avuto febbre, quali siano le attività lavorative e sportive. Alla visita valuterà il grado di infiammazione dell’articolazione, se sono dolenti anche altre articolazioni, se vi sono segni a carico della cute o altri organi che possono essere collegati con il disturbo del paziente.
    La diagnosi differenziale va posta con la fibromialgia. Polimialgia reumatica
    Esami
    Indicatori di flogosi: VES, PCR
    Indicatori di infezione: emocromo, procalcitonina, aspirazione ed esame del liquido articolare, TAS, esame urine e urinocoltura
    Indicatori di patologie specifiche: fattore reumatoide, ricerca autoanticorpi, uricemia, alcemia
    Strumentali: ecografia, radiografia, TAC, RMN

    La terapia dei dolori articolari è sintomatica e etiologica. La prima è comune e orientata nel lenire i sintomi dell’infiammazione. La seconda è rivolta verso la causa e varierà in base ai diversi processi patologici.
    Terapia sintomatica

    1. Riposo o immobilizzazione dell’articolazione
    2. FANS (farmaci antinfiammatori non steroidei)
    3. Corticosteroidi
    4. Miorilassanti
    5. Fisioterapia
    6. Ultrasuoni, TECAR, magnetoterapia, SIS

    Nelle forme croniche si aggiungono fango-balneoterapia, fisioterapia
    Terapia etiologica


 





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